Arrivati a questo punto mi pare doveroso cercare di capire quali siano i concetti base dell'agricoltura biologica, o per lo meno alcuni di questi: tutti i coltivatori agricoli di cui mi occupo in questo blog utilizzano metodi naturali per far crescere le proprie piante e nutrire il terreno da cui queste prendono le sostanze necessarie al loro sviluppo, ma esistono metodologie differenti per farlo, sebbene il risultato poi sia sempre esente da agenti chimici inquinanti e poco salutari. Alcuni di loro si spingono oltre il semplice mancato uso di pesticidi e fertilizzanti industriali e utilizzano un metodo di coltivazione definito biodinamico, termine poco conosciuto ai più e spesso circondato da un'aura di mistero, in quanto pochi pare siano in grado di darne una definizione chiara ed esaustiva.
Neanch'io lo sono, o per lo meno non del tutto e non in modo corretto, ma oggi mi è capitato per le mani un articolo molto interessante che spiega proprio in cosa si differenzia l'agricoltura biodinamica rispetto alle altre tipologie di coltivazione naturale. In una pagina web pubblicata sul sito Tuttogreen si racchiudono le informazioni principali che chiariscono le metodologie principali di nutrimento del terreno e delle piante che chi sceglie questa strada deve seguire e i fondamenti su cui essa si basa. Insomma un quadro completo che chiarisce bene le idee a chi vuole saperne di più. Io vi rimando all'articolo e vi auguro buona lettura.
Veronabio
Il luogo dove trovare produttori e rivenditori di prodotti biologici della provincia di Verona. Il blog che mancava!
domenica 21 luglio 2013
giovedì 6 giugno 2013
2mila Bio, il biologico made in Vigasio
Questo mese ho incontrato Cristina Cordioli, una donna sorridente e sempre solare, che nel 2000, insieme al marito Franco, ha avviato la sua attività di agricoltura biologica a Vigasio. Il nome scelto racchiude in sé tutto l'essenziale: 2Mila Bio, un nome che è una dichiarazione d'intenti e un conteggio preciso del tempo che passa.
In realtà la loro storia inizia un paio di anni prima, quando Cristina e Franco hanno iniziato a coltivare il campo del nonno, per passione, mantenendo però le loro diverse occupazioni e avviando la procedura di certificazione bio. Eravamo nel pieno dell'epidemia della mucca pazza, quando arrivò la certificazione e i due coniugi lasciarono i rispettivi lavori "sicuri" e si buttarono di petto in questa nuova avventura. Nel frattempo sono passati tredici anni e sono arrivati due figli, che ogni tanto "aiutano" i genitori nei campi (a modo loro: più che altro pasticciano con la terra, per ora!). Su tre ettari e mezzo Cristina coltiva 48 tipologie diverse di ortaggi, scegliendo rigorosamente solo verdura di stagione. L'unica frutta che trovate da lei è quella che cresce a terra, le cui piante non occupano spazio permanente e non sono così esigenti dal punto di vista delle cure come gli alberi da frutto: in pratica meloni, angurie e fragole.
Cristina ci mette la faccia: è lei che parte la mattina con il camion degli ortaggi e li vende ai clienti de L'Albero e de La Macina, i due negozi che uno o due giorni la settimana le lasciano un intero angolo della loro attività. Perché la vendita diretta? "Perché la gente apprezza il vedere la faccia di chi coltiva le verdure che poi si portano a casa. Poi, quando tornano e mi dicono "è buona come quella del mio orto" o che " l'hanno mangiato anche i miei bambini", quella è una gran bella soddisfazione", dice Cristina. E glielo si legge negli occhi che lo pensa per davvero!
Da due anni 2Mila Bio è un'azienda che coltiva col metodo biodinamico (su cui farò un post a breve, per illustrare le differenze con il metodo biologico) in collaborazione con l'azienda Osiris di Michael Oberausch (che produce mele nelle vicinanze). Franco sostiene che da quando si sono convertiti al biodinamico i clienti dicono che le verdure sono più dolci, "ma a me non basta, sinceramente: voglio ottenere dei risultati più concreti da questo tipo di agricoltura", sottolinea Cristina (ambiziosa!). Ma tutto questo ha un prezzo, perché le coltivazioni di questo tipo richiedono, inevitabilmente, più lavoro manuale rispetto ad una coltivazione fondata sulla chimica: "la settimana scorsa per togliere le erbacce dalle cipolle avrei potuto spruzzare del diserbante e in dieci minuti avrei risolto il problema. Invece ci siamo messi io e Franco a toglierle a mano, come una volta, e ci abbiamo messo tre giorni".
In realtà la loro storia inizia un paio di anni prima, quando Cristina e Franco hanno iniziato a coltivare il campo del nonno, per passione, mantenendo però le loro diverse occupazioni e avviando la procedura di certificazione bio. Eravamo nel pieno dell'epidemia della mucca pazza, quando arrivò la certificazione e i due coniugi lasciarono i rispettivi lavori "sicuri" e si buttarono di petto in questa nuova avventura. Nel frattempo sono passati tredici anni e sono arrivati due figli, che ogni tanto "aiutano" i genitori nei campi (a modo loro: più che altro pasticciano con la terra, per ora!). Su tre ettari e mezzo Cristina coltiva 48 tipologie diverse di ortaggi, scegliendo rigorosamente solo verdura di stagione. L'unica frutta che trovate da lei è quella che cresce a terra, le cui piante non occupano spazio permanente e non sono così esigenti dal punto di vista delle cure come gli alberi da frutto: in pratica meloni, angurie e fragole.
Cristina ci mette la faccia: è lei che parte la mattina con il camion degli ortaggi e li vende ai clienti de L'Albero e de La Macina, i due negozi che uno o due giorni la settimana le lasciano un intero angolo della loro attività. Perché la vendita diretta? "Perché la gente apprezza il vedere la faccia di chi coltiva le verdure che poi si portano a casa. Poi, quando tornano e mi dicono "è buona come quella del mio orto" o che " l'hanno mangiato anche i miei bambini", quella è una gran bella soddisfazione", dice Cristina. E glielo si legge negli occhi che lo pensa per davvero!
Da due anni 2Mila Bio è un'azienda che coltiva col metodo biodinamico (su cui farò un post a breve, per illustrare le differenze con il metodo biologico) in collaborazione con l'azienda Osiris di Michael Oberausch (che produce mele nelle vicinanze). Franco sostiene che da quando si sono convertiti al biodinamico i clienti dicono che le verdure sono più dolci, "ma a me non basta, sinceramente: voglio ottenere dei risultati più concreti da questo tipo di agricoltura", sottolinea Cristina (ambiziosa!). Ma tutto questo ha un prezzo, perché le coltivazioni di questo tipo richiedono, inevitabilmente, più lavoro manuale rispetto ad una coltivazione fondata sulla chimica: "la settimana scorsa per togliere le erbacce dalle cipolle avrei potuto spruzzare del diserbante e in dieci minuti avrei risolto il problema. Invece ci siamo messi io e Franco a toglierle a mano, come una volta, e ci abbiamo messo tre giorni".
lunedì 18 marzo 2013
L'Erbecedario, le cure dalla natura
Sprea è una frazione di Badia Calavena, nel pieno dell'altopiano dei Lessini, forse poco veloce da raggiungere dalla città, ma abbarbicata (è dai tempi di Annette che sogno di usare questo termine!) sulla cima di una collina da cui si domina un panorama davvero incantevole e suggestivo. La chiesa spicca al centro abitato, ma nella sua ex canonica, invece di un prete, ci troviamo infusi, sciroppi, oli essenziali e prodotti tipici della zona. E' l'Erbecedario, l'associazione nata nel 2006 sulle orme di Don Luigi Zocca, che nei primi nel '900 vi si stabilì e dedicò. Un appassionato di botanica così abile nella preparazione di decotti che ancora oggi molti salgono fin lassù, arrivando da tutta la regione, per procurarsi i medicamenti locali e ricordare con affetto il prete di Sprea.
Da allora le cose sono cambiate; oggi l'Associazione Erbecedario della Lessinia ha adattato le lavorazioni alle esigenze della società moderna, ma il metodo è sempre lo stesso: la raccolta delle erbe spontanee che la natura offre in abbondanza nella zona (una sessantina in totale), la loro lavorazione artigianale (quasi tutto viene prodotto nel laboratorio situato al di sotto della chiesa) e la loro distribuzione per la cura della persona attraverso una rete di agenti. L'Erbecedario vanta oggi 200 prodotti, i cui punti di forza sono la semplicità della formulazione e l'elevata percentuale di estratti di erbe nei singoli prodotti.
Oltre a sciroppi (di loro formulazione), creme per il corpo, prodotti per l'igiene personale in genere e molti prodotti di fitoterapia, oggi l'Erbecedario punta su una nuova linea cosmetica Bio, prodotta con estratti certificati, che assicurano l'elevata qualità del prodotto. "Sarà questa la direzione del futuro", mi ha assicurato Lisa Muzzolon, responsabile del reparto erboristeria: "la strada è lunga, ma la volontà è quella di ampliare la gamma dei prodotti certificati e creare un prodotto di qualità che abbia anche un riconoscimento ufficiale". E non è ancora tutto: "accanto ai prodotti erboristici abbiamo aggiunto una scelta di prodotti tipici locali, come salumi senza conservanti o coloranti e formaggi prodotti dal latte crudo", tutto realizzato con cura dai contadini delle zone limitrofe, che mantengono vive le tradizioni attraverso le loro produzioni.
Sempre all'insegna della qualità, insomma, che si ritrova poi anche nel ristorante, dove la cucina offre gli stessi prodotti genuini per una cinquantina di ospiti, ma si è specializzata anche in una cucina vegetariana e vegana, per soddisfare anche le richieste più particolari. E non sono da dimenticare i corsi di cucina e le camminate organizzate dall'associazione per scoprire e imparare a conoscere le erbe officinali che la zona offre in abbondanza, in compagnia di esperti locali. Insomma ce n'è per tutti i gusti, ma non è ancora tutto, perché, aggiunge Lisa: "stiamo anche progettando un giardino officinale, che sarà probabilmente realizzato il prossimo anno".
Da allora le cose sono cambiate; oggi l'Associazione Erbecedario della Lessinia ha adattato le lavorazioni alle esigenze della società moderna, ma il metodo è sempre lo stesso: la raccolta delle erbe spontanee che la natura offre in abbondanza nella zona (una sessantina in totale), la loro lavorazione artigianale (quasi tutto viene prodotto nel laboratorio situato al di sotto della chiesa) e la loro distribuzione per la cura della persona attraverso una rete di agenti. L'Erbecedario vanta oggi 200 prodotti, i cui punti di forza sono la semplicità della formulazione e l'elevata percentuale di estratti di erbe nei singoli prodotti.
Oltre a sciroppi (di loro formulazione), creme per il corpo, prodotti per l'igiene personale in genere e molti prodotti di fitoterapia, oggi l'Erbecedario punta su una nuova linea cosmetica Bio, prodotta con estratti certificati, che assicurano l'elevata qualità del prodotto. "Sarà questa la direzione del futuro", mi ha assicurato Lisa Muzzolon, responsabile del reparto erboristeria: "la strada è lunga, ma la volontà è quella di ampliare la gamma dei prodotti certificati e creare un prodotto di qualità che abbia anche un riconoscimento ufficiale". E non è ancora tutto: "accanto ai prodotti erboristici abbiamo aggiunto una scelta di prodotti tipici locali, come salumi senza conservanti o coloranti e formaggi prodotti dal latte crudo", tutto realizzato con cura dai contadini delle zone limitrofe, che mantengono vive le tradizioni attraverso le loro produzioni.
Sempre all'insegna della qualità, insomma, che si ritrova poi anche nel ristorante, dove la cucina offre gli stessi prodotti genuini per una cinquantina di ospiti, ma si è specializzata anche in una cucina vegetariana e vegana, per soddisfare anche le richieste più particolari. E non sono da dimenticare i corsi di cucina e le camminate organizzate dall'associazione per scoprire e imparare a conoscere le erbe officinali che la zona offre in abbondanza, in compagnia di esperti locali. Insomma ce n'è per tutti i gusti, ma non è ancora tutto, perché, aggiunge Lisa: "stiamo anche progettando un giardino officinale, che sarà probabilmente realizzato il prossimo anno".
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